Recensione: Five

Non sarebbe bello scovare una nuova giovane band che spari dritto il suo sound innovativo, feroce e sovversivo? I danesi Wasted giovani lo erano … sì …. nel 1984, quando è uscito ‘Hallowen … The Night Of’, il loro primo album.
Le origini della band risalgono al 1981, possiamo quindi catalogarla come appartenente alla Old School, nata sulla scia della NWOBHM. Non è però andata oltre l’esordio di cui sopra, tranne per un album, ‘Final Convulsion’, previsto per il 1985 ma poi uscito nel 2003, postumo lo scioglimento del 1987 (belin quante date).
Poi … il ritorno nel 2013, qualche cambio di formazione e di nuovo in pista con nuovi album: ‘Electrified’ del 2019, ‘The Haunted House’ del 2022 ed ora questo ‘Five’, il quinto appunto, autoprodotto e disponibile dal 28 marzo 2025.
È un album completamente legato al passato, composto da un Heavy Metal ispirato principalmente da Judas Priest e Saxon, più un’inclinazione istintiva verso il Thrash Metal anni ’80 che ne aumenta il tasso di aggressività.
Il risultato è una forte carica di Rock ‘N’ Roll esplosivo, il cui tiro è rafforzato da robusti cori anthemici e da granitici cambi di tempo. Il tutto suona rovente dall’inizio alla fine ed il suo stridio metallico crea un’atmosfera fumosa e sinistra, il giusto sfondo per i temi horror trattati dalla band (Black Sabbath Docet).
Il disco è ben prodotto, il sound è pulito ma non troppo, così da non risultare artefatto e non ci sono eccessive sovrapposizioni. Tutto è messo in bella evidenza senza esagerazioni: dalle chitarre che macinano riff ed armonie in continuazione, alla batteria rocambolesca fino alla voce che, se da una parte si sente che non appartiene più ad un giovinetto (giustamente), dall’altra è calata completamente nella parte del narratore che vuol incutere ansia e paura.
Il problema? Non è enorme, ma c’è. Di fatto, quasi ogni pezzo si ascolta volentieri (eccetto ‘Immortal Man’, alquanto monotona) con qualche spunto interessante, come l’iniziale ‘Welcome To The Dark’ e la successiva ‘Distorted Deceivers’, due belle colate di lava, o ‘Spooky Dookie’ (dal titolo dell’omonimo film del 2022), un carro armato che avanza impietoso, od ancora ‘Freak of Fury’, malignamente cadenzata fino all’accelerazione finale.
È che gli Wasted, con ‘Five’, si mettono sul sentiero rettilineo dello Speed Metal abrasivo e da lì non deviano, al massimo qualche leggero cambio di marcia qua e là, tenuto un po’ di più solo nell’ultimo brano sopra citato (dove, alla fine, non ce la fanno ed accelerano anche lì) e questo porta ad una certa omogeneità che non tedia ma che, alla lunga, fa perdere attenzione. Si arriva così un po’ debolmente all’ultimo solco e non basta l’acustica ‘Distorted’, messa in fondo, a risvegliare gli animi.
Peccato, il disco ha qualità e si percepisce l’onestà di una band che vuole rimarcare il suo modo antico, ma sempre efficace di intendere il Metal. Bastava un minimo di varietà compositiva in più per …
Infine si segnala che la versione CD contiene ‘Wasted’, cover del classico dei Def Leppard (da ‘On Through the Night’) che ha ispirato il nome della band. La traccia è abbastanza riuscita, anche se … sembra facile replicare la carica emotiva data da Joe Elliot e soci nell’originale. Comunque va bene così, ci sta! Continueremo a seguire la band per vedere cosa succede.