Frontiers Music
La stella polare a cui fare riferimento per tracciare la rotta, sono i gruppi nordeuropei che da qualche lustro dominano la scena del rock melodico. Crazy Lixx, primi Wig Wam, Crashdiet: band che, mescolate ad alcune reminiscenze americane (i Ratt su tutti), contribuiscono a formare il suono dei King Zebra.
“The Jungle Revolution”, terzo cd dei Cruzh, mette sul piatto la solita formula fatta da hookline facili e ritornelli veloci, immediati
Sostanzialmente Mechanics Of Predacity è un'altra buona prova per i Lords Of Black. Un lavoro di heavy power / hard rock dai tratti ombrosi ed umore crepuscolare.
"Screaming Steel" è un disco con cui, come si intuisce dalla tamarrissima cover, James Durbin vuole deliziare i nostri palati omaggiando il metallo più classico.
Un momento ed un disco stavolta semplicemente “interlocutori" per Deen Castronovo ed i suoi Revolution Saints.
Ultra melodici, orecchiabili, facili da ascoltare. Magari un po’ leggerini, ma certamente gradevoli.
Gli svedesi Grand con il secondo capitolo discografico della loro breve carriera non danno l’impressione di voler percorrere strade troppo distanti da quella che è la tradizione del genere a loro congeniale.
A dispetto di un nome e di una copertina dalle suggestioni gotiche (per l'appunto), il genere che i Gotus trattano con indubitabile destrezza è un hard rock torrido e muscolare che ha come punti di approdo alcuni nomi storici del pantheon ad esso riservato.
I The Grandmaster sono l’esperimento in solitaria di Jens Ludwig, ottimo chitarrista che i più ferrati ricorderanno essere tra i fondatori dei celebrati Edguy.
Un disco semplice e convincente Medusa, come del resto deve essere semplice il rock n’roll di cui i nostri sono fieri esponenti. Un lavoro spontaneo, che diverte e con cui gli stessi Tracii Guns e Jack Russell paiono divertirsi a loro volta.
Pur non sembrando emanare particolare vita propria, possiamo comunque parlare di Infinity come di buona uscita. Le canzoni sono valide, e non avrebbero di certo sfigurato su Wonderland.
Esordio discografico per i Soledriver, moniker dietro al quale si celano due artisti di spessore dell’universo Frontiers Music. Michael Sweet, voce e chitarra degli Stryper, ed Alessandro Del Vecchio.
“Inception" degli Hugo's Voyage è questo.
Un gran bel disco in cui il rock declina in un universo fatto di sentimenti, buone sensazioni e grandissima eleganza.
The Fish Who Wanted To Be King è il degno successore di Paint The Sky, […]
Primo album intitolato “Closer to The Truth” per il gruppo svedese Kings Crown, fondato dal chitarrista Martin Kronlund con l’idea (non troppo originale) di rivisitare sonorità e stile degli anni settanta riproponendoli con una produzione al passo con i tempi.
“Trinity”, nuovo album solista di Ronnie Atkins, quasi emblematicamente, è una specie di riassunto di quanto realizzato in carriera dal ruvido singer danese.
Il tempo, mentore di una evoluzione e di una crescita solida e voluta, ha potuto testimoniare come Del Vecchio ed i suoi compagni abbiano intrapreso una direzione assai proficua, di cui “Ritual" altro non è che il frutto più recente ed attuale.
Sicuramente una conferma per i Nitrate, che ormai possono definirsi ben inseriti tra le realtà più solide del panorama melodic-rock.
I Vega sono ancora credibili. E nonostante qualche recente passaggio a vuoto, ma soprattutto, la perdita di due membri fondamentali come i fratelli Martin, sono ancora in grado di proporre bella musica.
Si dovesse scegliere un unico cd da acquistare in tutto l’anno – nonostante di roba bella sinora ne sia uscita davvero parecchia – si potrebbe puntare lisci ed in scioltezza sugli Eclipse. Tanto non si sbaglia mai.
Gli Icon of Sin si confermano una band dallo stile clonato. Si ripete stancamente anche in “Legends”, la direzione intrapresa dall’album di debutto, basata sull’intuizione, che continua ad essere ritenuta a tutt’oggi vincente, del cantante Raphael Mendes.